XXV° Edizione

Lo sviluppo locale in transizione
Cittadinanza sociale, gestione della diversità e nuova industria

18 – 20 Novembre 2015
Museo del Tessuto - Prato


Gli Incontri di Artimino costituiscono un'occasione ricorrente di dibattito e approfondimento fra studiosi e operatori, pubblici e privati, sui problemi dello sviluppo locale, anche con l'obiettivo di contribuire alla formazione di professionalità qualificate nel campo della ricerca e di supportare l'azione di governo dei territori. L'edizione 2015 intende aprire nuove riflessioni sui molteplici scenari di trasformazione – sociale, economica e culturale – che stanno interessando i territori e le traiettorie di sviluppo locale. A partire dalla constatazione della transizione che sta attualmente investendo i sistemi locali, il programma degli Incontri prevede quattro sessioni tematiche, ciascuna delle quali pone l'accento su un aspetto peculiare dei processi di trasformazione in corso.


La prima sessione si concentra sul rapporto tra pratiche della cittadinanza sociale e percorsi di sviluppo locale. La rilevanza di tale tema è legata all'ampio insieme di trasformazioni che hanno interessato tutti i paesi europei a partire dagli anni '90, che, con le accelerazioni dovute alla recente crisi, hanno evidenziato quanto sia importante per il capitalismo occidentale riuscire a combinare in modo virtuoso crescita economica e coesione sociale. Anche a seguito di tali pressioni, in molti contesti locali gli attori pubblici e privati stanno cercando di rispondere alle urgenze provenienti sul fronte dell'occupazione non solo con strumenti e pratiche di tipo tradizionale, ma anche con misure di tipo più innovativo. In questo quadro un contributo interessante viene dalle relazioni industriali a livello territoriale, che con forme diverse che vanno dalla contrattazione, alla concertazione e all'intervento diretto delle parti sociali stanno contribuendo alla creazione di beni collettivi legati al welfare e alla coesione da un lato e alla produttività e competitività economica dall'altro. Durante questa sessione si presenterà un'analisi delle esperienze in corso in alcune regioni italiane, dei loro punti di forza ma anche delle loro non poche criticità, anche allo scopo di promuovere apprendimento istituzionale sui fattori che possono essere associati all'efficacia e all'efficienza di alcuni strumenti per lo sviluppo locale.


La seconda sessione propone un focus dedicato al tema della gestione della diversità. A partire dal percorso in fase di sperimentazione nel territorio pratese, si intende proporre una discussione sulle modalità attraverso le quali le politiche locali cercano di affrontare una questione cruciale: il mutamento del profilo culturale, assiologico e socio-economico dei contesti locali determinato dal crescente ruolo che vi svolgono attori nuovi e diversi, spesso scarsamente rappresentati o comunque non in grado di incidere sui modelli di policies tradizionali (si pensi, in primis ma non soltanto, ai migranti). Dopo due relazioni introduttive di carattere generale, saranno presentate e messe a confronto tra loro alcune esperienze locali di diversity management. La discussione che ne seguirà metterà a confronto tra loro progetti e modelli di governance in grado di coniugare la gestione della diversità con la riqualificazione territoriale.


La terza sessione sarà dedicata alla presentazione ed alla discussione di papers focalizzati sul tema delle trasformazioni dei contesti locali e sulle ricadute di questi processi sulle politiche locali. La call alla base di questa parte della sessione intende infatti promuovere la presentazione di contributi conoscitivi originali su esperienze, esempi e casi di sviluppo locale in transizione.


La quarta sessione si concentra sul cuore produttivo dei processi di sviluppo locale e in particolare sul dibattito attorno alla manufacturing renaissance. Oggi processi virtuosi di sviluppo locale, che prevedano una partecipazione attiva della cittadinanza, processi di inclusione e di integrazione, possono essere realizzati anche attraverso un ripensamento delle specializzazioni locali e del modo in cui tali produzioni sono organizzate sul territorio. Ovviamente, la manifattura che può trainare tali processi di sviluppo non è quella del passato. È importante riuscire a presidiare le "giuste" attività manifatturiere, ovvero quelle che possono avere maggiori capacità di generare innovazione (anche in settori correlati) e processi di apprendimento di tipo orizzontale. Nel caso dei sistemi di produzione locale italiani, tali attività possono riguardare l'intreccio tra design, moda, beni culturali, cultura del cibo e altre industrie manifatturiere e dei servizi ad essi collegate.